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Cocaina (cocaina,
crack, cristallina): effetti e meccanismi d'azione
Effetti ricercati:
euforia; piacere; sensazione di benessere, di aumento della
sicurezza personale, dell’energia, della resistenza alla fatica,
della lucidità mentale. Gli effetti ricercati durano da alcuni
minuti a poche ore. L’esaurirsi degli effetti ricerca provoca
depressione, ansia, spossatezza. Da qui la compulsione a
riassumerla subito dopo.
Meccanismi d’azione: blocco della ricattura della
dopamina, quindi aumento della concentrazione nella sinapsi e
potenziamento della neurotrasmissione dopaminergica.
Effetti avversi a breve termine: aumento della pressione
arteriosa e del battito cardiaco, insonnia, ipertermia,
abolizione della fame, tremori, alterazione dell’attività
elettroencefalografica. Sopravvalutazione delle proprie capacità
psicomotorie e dei tempi di reazione con gravi pericoli in caso
di guida di un veicolo. Con dosi elevate si può arrivare alla
disorganizzazione del pensiero; a un sentimento di onnipotenza,
con esplosioni di rabbia e aggressività incontrollata; al
delirio; a crisi convulsive; a depressione respiratoria e morte.
Effetti avversi a
lungo termine: crisi convulsive; infarto cardiaco, aritmie e
ischemie anche cerebrali; riniti e altre affezioni del sistema
respiratorio; riduzione della libido sessuale e anedonia, ossia
incapacità di provare piacere. L’uso cronico conduce all’apatia,
all’insonnia, al deperimento organico e al ritiro sociale.
Quindi possono subentrare paranoia, forte suscettibilità,
sospettosità con comportamenti violenti e distruttivi. La
cocaina induce dipendenza con crisi d’astinenza caratterizzate
da ansia, depressione e forte irritabilità, rallentamento
psicomotorio e affaticamento.
Didascalie delle immagini:
Struttura molecolare
della cocaina.
Cristalli di cocaina al microscopio.
Risonanza magnetico-funzionale che evidenzia l'attivazione dei
centri cerebrali all'assunzione di cocaina.
PET che evidenzia la riduzione dell'attività cerebrale con in
caso di abuso cronico di cocaina.
PET che dimostra come l'abuso cronico causi una riduzione dei
recettori per la dopamina. Da qui l'anedonia, l'incapacità di
provare piacere.
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