|
Archivio Home Page
Clicca sulle immagini per un
ingrandimento
|
|
gennaio-marzo 2007 |
|
Se ci pensi bene
tutte le questioni dell'anima e dell'immortalità, dell'anima e
del paradiso e del'inferno non sono poi in fondo che un modo di
vedere questo semplice fatto: che ogni nostra azione si
trasmette negli altri secondo il suo valore, di bene o di male,
passa di padre in figlio, da una generazione all'altra in un
movimento perpetuo ... ciò significa che tu sei già da allora
nell'unico paradiso che esista, che per una madre penso sia il
cuore dei propri figli
Antonio Gramsci,
Lettere dal carcere |
|
|
|
aprile 2006 |
|
The Brain - is wider than the Sky
-
For - put them side by side -
The one the other will contain
With ease - and You - beside -
Emily Dickinson, 1862 |
|
|
|
marzo 2006 |
|
Tra le tue braccia non tieni l'uomo
nuovo, contro
la tua volontà è la specie che continua
Antonio Porta "Balene delfini
bambini"
|
|
|
|
febbraio 2006 |
|
Il cervello è un alambicco dove si
distilla l'anima
Marguerite Yourcenar "L'opera al
nero" |
|
|
|
gennaio 2006 |
|
C'è un quadro di Klee
che si chiama Angelus Novus. Vi è rappresentato un angelo che
sembra in procinto di allontanarsi da qualcosa su cui ha fisso
lo sguardo. I suoi occhi sono spalancati, la bocca è aperta, e
le ali sono dispiegate. L'angelo della storia deve avere questo
aspetto.
Tesi IX degli scritti
di Walter Benjamin Sul concetto di storia, Einaudi,
Torino 1997, pp. 35-7
vedi il quadro di Klee e il testo integrale di Benjamin |
|
|
|
dicembre 2005 |
|
... e ad altre
cose leggere e vaganti.
Umberto Saba,
Cose leggere e vaganti |
|
|
|
novembre 2005 |
|
Fede empirica. Né
si è, né si sarà.
Tutta la nostra
vita è in prestito.
Nulla portammo,
nulla prenderemo
Antonio Machado,
Campi di Castiglia |
|
|
|
ottobre 2005 |
|
Non vorrai dirmi
che tu
sei tu o che io sono io,
Siamo passati
come passano gli anni.
Altro di noi non c'è qui che lo specimen,
anzi l'imago perpetuantesi
a vuoto -
e acque ci
contemplano e vetrate,
ci pensano al futuro: capofitti nel poi,
postille
sempre più fioche,
multipli vaghi di
noi quali saremmo stati
Vittorio Sereni,
Stella variabile |