Stefano Canali: storia, filosofia e divulgazione della medicina e delle neuroscienze |
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C'è un quadro di Klee che si chiama
Angelus Novus. Vi è rappresentato un angelo che sembra in
procinto di allontanarsi da qualcosa su cui ha fisso lo sguardo.
I suoi occhi sono spalancati, la bocca è aperta, e le ali sono
dispiegate. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha
il viso rivolto al passato. Là dove davanti a noi appare una
catena di avvenimenti, egli vede un'unica catastrofe, che
ammassa incessantemente macerie su macerie e le scaraventa ai
suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e
riconnettere i frantumi. Ma dal paradiso soffia una bufera, che
si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che l'angelo non
può più chiuderle. Questa bufera lo spinge inarrestabilmente nel
futuro, a cui egli volge le spalle, mentre cresce verso il cielo
il cumulo delle macerie davanti a lui. Ciò che noi chiamiamo il
progresso, è questa bufera. |